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Alla prole che non vuole lavorare, niente mantenimento dei genitori

Corte di Cassazione Sezione 1 Civile Ordinanza 24 maggio 2022 n. 16771

La Cassazione ha ancora una volta stabilito che il mantenimento dei figli non sia dovuto ove il mancato raggiungimento dell’indipendenza economica di un figlio (o figlia) dovesse imputarsi esclusivamente a sua colpa, per aver ingiustificatamente rifiutato plurime offerte di lavoro, nonostante difettasse ogni prova di sue particolari inclinazioni e/o attitudini o di sue ben precise aspirazioni professionali che l’avessero determinata a compiere, ed a seguire con costanza, una diversa e coerente scelta progettuale alternativa.

Procede la Suprema Corte spiegando che la corte d’appello locale, quindi, non solo ha valutato in maniera completa, logica e coerente gli elementi di fatto offerti in giudizio, ma ha fatto corretta applicazione dei principi enunciati da questa Corte, secondo i quali “deve escludersi che l’assegno di mantenimento persegua una funzione assistenziale incondizionata dei figli maggiorenni disoccupati, di contenuto e durata illimitata, dovendo il relativo obbligo di corresponsione venire meno nel caso in cui il mancato raggiungimento dell’indipendenza economica si possa ricondurre alla mancanza di un impegno effettivo verso un progetto formativo rivolto all’acquisizione di competenze professionali o dipenda esclusivamente da fattori oggettivi contingenti o strutturali legati all’andamento dell’occupazione e del mercato del lavoro. A tal fine, la valutazione delle circostanze che giustificano la cessazione di tale obbligo va effettuata dal giudice del merito caso per caso e deve fondarsi su un accertamento di fatto che abbia riguardo all’età, all’effettivo conseguimento di un livello di competenza professionale e tecnica, all’impegno rivolto verso la ricerca di un’occupazione lavorativa nonché, in particolare, alla complessiva condotta personale tenuta, dal raggiungimento della maggiore età, da parte dell’avente diritto (Cass. nn. 5088/2018, 12952/2016).

Ai figli che non vogliono lavorare, quindi, niente mantenimento dei genitori.

Basta il reddito di cittadinanza.

Roberto Smedile

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